La ricetta medica è un documento grazie al quale un cittadino può accedere a farmaci etici e trattamenti sanitari, quali esami e prestazioni specialistiche.
Chi prescrive la ricetta medica
La ricetta medica può essere prescritta solo da un medico chirurgo.
Viene definito medico chirurgo chi:
- Possiede laurea specialistica di classe 46/S (Medicina e Chirurgia) o equivalente;
- Ha superato l’esame di abilitazione all’esercizio della professione;
- È iscritto all’albo professionale dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri.
Questo dottore è il primo punto di riferimento per il cittadino e svolge un ruolo di controllo dell’accesso a farmaci, esami e prestazioni specialistiche, evitando ciò che potrebbe potenzialmente nuocergli o essere superfluo, evitando così a una spesa inutile o per il Sistema Sanitario Nazionale o per il paziente.
Solo questo professionista, che ha visitato il suo assistito e che conosce la sua storia medica, può quindi individuare il modo più sicuro ed efficace per risolvere i suoi problemi di salute e attraverso la ricetta medica comunica ad altri operatori sanitari la sua prescrizione.
Tipologie di ricetta
Seppure tutte le ricette mediche condividano le caratteristiche finora descritte, all’atto pratico ne esistono diverse tipologie che si distinguono tra loro per aspetti come l’oggetto della prescrizione, gli strumenti con cui viene presentata e le modalità con cui si può accedere al farmaco o al trattamento indicati.
Distinguiamo così diversi tipi di ricette mediche.
Ricetta rosa o rossa
La ricetta rosa, detta anche ricetta rossa, è una prescrizione medica che riguarda farmaci e prestazioni parzialmente o completamente a carico del Sistema Sanitario Nazionale e per questo motivo può essere rilasciata solo da medici:
- che sono dipendenti del SSN;
- di medicina generale in possesso di una convenzione con il SSN;
- pediatrici di libera scelta in possesso di una convenzione con il SSN;
- specialisti in ambulatori interni;
- che sono incaricati di provvedere alla continuità assistenziale pubblica.
L’assistito può presentare questo tipo di ricetta al farmacista o alla clinica, pubblica o privata e convenzionata con il SSN, per accedere all’oggetto della prescrizione pagando solo il ticket ed eventualmente un valore pari a quello del corrispondente farmaco generico.
Ciò però è possibile solo nella regione in cui è stata rilasciata la ricetta rosa/rossa, poiché il cosiddetto ricettario su cui viene scritta la prescrizione è fornito al medico dall’ASL territoriale, che si occupa quindi anche delle spese relative a quanto prescritto.
Se si vuole accedere a un farmaco o a un trattamento al di fuori della regione di rilascio di questa ricetta medica, il paziente dovrà pagare di tasca sua la cifra nella sua interezza.
I nomi ricetta rossa e ricetta rosa derivano dalla particolare carta filigranata su cui viene riportata la prescrizione medica, che presenta scritte e caselle di un colore, per l’appunto, rossastro.
Si tratta di un modulo prestampato in cui il medico inserisce nome, cognome, indirizzo e codice fiscale dell’assistito, il codice ASL, il codice dell’esenzione, l’oggetto della prescrizione e la data del suo rilascio, l’eventuale numero di confezioni, la sua firma e il suo timbro.
L’autenticità della ricetta viene verificata grazie a un codice a barre riportato sul foglio, che viene scansionato prima dell’erogazione del farmaco o della prestazione.
Questo tipo di ricetta medica è stato progressivamente sostituito dalla ricetta elettronica, di cui discuteremo successivamente.
Ricetta bianca
A differenza della ricetta rosa/rossa, la ricetta bianca può essere prescritta da qualsiasi medico chirurgo abilitato senza la necessità di una convenzione con il SSN.
Ciò è possibile perché ciò che viene prescritto con la ricetta bianca è completamente a carico del cittadino.
Si tratta di:
- Farmaci non coperti dalla sanità pubblica, ma il cui consumo senza previo consulto medico può avere conseguenze negative sulla salute del paziente;
- Esami e prestazioni di natura specialistica, che vengono giudicati non necessari per il cittadino, come dermatologia allergologica, genetica o odontoiatria.
La ricetta bianca ha comunque valore di documento atto ad autorizzare il paziente ad accedere all’oggetto della prescrizione, ma la sua disgiunzione dal SSN mette meno limitazioni alle modalità con cui deve essere redatta rispetto alla ricetta rosa/rossa, da cui si differenzia per:
- Tipo di carta, non è necessario impiegarne uno specifico o un modulo da compilare;
- La possibilità di scrivere la prescrizione in formato sia fisico che digitale;
- L’assenza dei dati sul paziente, mentre sono presenti quelli del medico e la sua firma.
Non è quindi obbligatorio che la ricetta bianca sia scritta su carta effettivamente bianca, ma poiché è quella più frequentemente usata ha preso questo nome.
Ricetta elettronica
La ricetta elettronica è un documento in formato digitale atto a sostituire la ricetta rosa/rossa.
Non si tratta quindi semplicemente di effettuare una prescrizione attraverso un medium elettronico, ma bensì di un vero e proprio processo codificato con cui il medico comunica al SSN la prescrizione fatta e autorizza il cittadino ad accedere a farmaci o prestazioni.
Anziché consegnare al paziente un foglio dal suo ricettario, il dottore:
- Si collega al portale del SSN per via telematica;
- Inserisce i dati del paziente e della prescrizione;
- Genera l’NRE, il Numero di Ricetta Elettronica;
- Stampa un promemoria cartaceo della prescrizione;
- Consegna al paziente l’NRE e il promemoria.
Grazie a questo processo, tutte le informazioni riguardanti la ricetta medica sono già riportate al SSN e registrate sulla Tessera Sanitaria dell’assistito, che deve semplicemente presentare l’NRE, il promemoria o la TS per permettere la verifica dell’autenticità della prescrizione.
Inoltre, rispetto alla ricetta rosa/rossa, la ricetta elettronica permette di accedere alla prescrizione al prezzo convenzionato con il SSN in qualsiasi regione e non solo in quella in cui è stata rilasciata.
La ricetta elettronica nasce per:
- Ridurre i costi, eliminando la necessità di impiegare un ricettario stampato su carta filigranata;
- Ridurre la possibilità di errore nella comunicazione dei dati relativi alla ricetta medica;
- Riuscire a tenere traccia delle spese sanitarie con più precisione ed efficacia;
- Fornire al dottore uno strumento facile da utilizzare che riduce tempo e sforzi.
Ricetta dematerializzata
Il termine ricetta dematerializzata è spesso usato in modo intercambiabile con quello ricetta elettronica.
Si può tuttavia osservare che il sistema della ricetta medica italiano non è ancora totalmente dematerializzato, poiché si affida ancora alla stampa del promemoria cartaceo e quindi presenta tutt’ora costi da eliminare e una digitalizzazione solo parziale.
L’emergenza sanitaria del coronavirus ha tuttavia incoraggiato a limitare il traffico negli studi medici e quindi sono stati impiegati, dove possibile, strumenti che hanno permesso ai dottori di effettuare tutto da remoto, impiegando canali digitali per inviare promemoria alternativi a quello cartaceo.
Su questa strada ci si sta muovendo per una ricetta realmente dematerializzata, non solo nell’ambito di quella rossa/rosa, ma anche di quella bianca.
Ricetta ripetibile
In linea di massima, le ricette finora descritte possono essere utilizzate una sola volta secondo le modalità indicate dal medico.
Esiste tuttavia la possibilità che il dottore renda la ricetta ripetibile, scrivendolo esplicitamente sulla sua prescrizione.
Salvo che vengano fornite indicazioni diverse, una ricetta ripetibile può essere presentata fino a un massimo di 10 volte nell’arco di 6 mesi; fanno eccezione quelle riguardanti i farmaci stupefacenti, che vengono limitati a 3 volte in 30 giorni.
Validità della ricetta medica
Le ricette mediche che non sono ripetibili devono essere presentate entro 30 giorni dalla loro redazione; oltre questo periodo di tempo, la prescrizione decade, precludendo all’assistito l’accesso al farmaco o alla prestazione indicate e obbligandolo a presentarsi nuovamente dal medico.
Farmaci prescrivibili attraverso la ricetta
A seconda del tipo di ricetta medica impiegata, cambiano i farmaci prescrivibili.
Nel caso della ricetta rossa/rosa e della ricetta elettronica vengono prescritti farmaci di Classe A, cioè quelli a carico del SSN.
Dalle prescrizioni effettuabili tramite ricetta elettronica sono esclusi:
- Bombole di ossigeno;
- Farmaci che fanno parte della distribuzione per conto;
- Farmaci che rientrano nella classe C;
- Farmaci che causano alterazioni psicofisiche, ovvero i cosiddetti stupefacenti;
- Farmaci che devono essere associati a un piano terapeutico redatto dall’AIFA;
- Farmaci che vengono prescritti ‘a domicilio’, ovvero nella casa del paziente o in una struttura residenziale assistenziale;
- Sostanze che hanno effetti sul sistema nervoso, ovvero le cosiddette psicotrope.
Con la ricetta bianca vengono prescritti i farmaci a carico del cittadino, ovvero quelli rientranti nella Classe C; in questa categoria, però, non ci sono esclusivamente quelli vendibili dietro ricetta medica, ma ci sono anche i farmaci da banco e senza obbligo di prescrizione, acquistabili senza necessità di consulto medico.
Farmaci senza ricetta per urgenza
La normativa italiana prevede la possibilità di consegnare farmaci che normalmente richiedono la ricetta medica anche in sua assenza, ma solo di fronte a una situazione di urgenza che il decreto ministeriale 31/03/2008 individua come:
- Necessità a proseguire il trattamento, come nei casi di patologie croniche;
- Impossibilità a interrompere il trattamento (esempio: terapia antibiotica);
- Prosecuzione del trattamento dopo essere stati dimessi dall’ospedale.
È comunque necessario:
- Che il paziente attesti in qualche modo che rientra nei casi sopraindicati;
- Che il farmacista gli consegni il minor quantitativo di farmaco possibile;
- Che il paziente dichiari di assumersi la responsabilità della sua richiesta;
- Che il farmacista consegni al paziente una scheda sul farmaco erogato;
- Che il paziente consegni al suo medico curante sopraddetta scheda.
L’introduzione della ricetta elettronica, e in generale la digitalizzazione del SSN, contribuisce a semplificare l’erogazione di farmaci senza ricetta per urgenza, poiché il farmacista può verificare con certezza la storia medica del richiedente e la presenza di prescrizioni a suo nome.