La pandemia da coronavirus ha avuto un forte impatto sul settore sanitario italiano, ma non solo in termini negativi: la necessità di potenziare la sanità e di rendere più facile per i cittadini l’accesso a cure e farmaci ha innescato o accelerato processi di trasformazione del percorso medico-paziente in favore di soluzioni più agili e convenienti, valide anche in situazioni di mobilità ridotta.
Fenomeni come la dematerializzazione della ricetta medica e la gestione di ordini con ricetta sulle piattaforme online ha permesso di ridurre il traffico negli studi medici e nella farmacia, diminuendo i rischi di assembramento e di contagio.
Di pari passo, è cresciuto il numero di farmaci che possono essere prescritti dal medico di base, evitando di ricorrere a visite specializzate e spostamenti addizionali.
Lo scorso giugno, AIFA ha pubblicato in Gazzetta Ufficiale la nota 97, con cui permette ai medici di famiglia di prescrivere i nuovi anticoagulanti orali per fibrillazione atriale, come apixaban, dabigatran, edoxaban e rivaroxaban.
Questa iniziativa ha incontrato il favore dei medici di famiglia e dei farmacisti.
I medici di famiglia vedono riconosciuta la propria competenza professionale e si trovano nella posizione di fornire un servizio migliore ai propri pazienti, valorizzando la maggiore conoscenza e familiarità con loro per una maggiore personalizzazione della terapia.
I farmacisti acquisiscono ulteriormente rilevanza come presidio territoriale della sanità, diminuendo al contempo il carico sulle strutture ospedaliere, con l’obiettivo ultimo di estendere quest’iniziativa fino alle farmacie di comunità.
La speranza di entrambe le categorie professionali è che l’iniziativa venga prolungata oltre la pandemia, una volta testata sul campo l’efficacia e ottenuto l’apprezzamento di tutti gli attori coinvolti, ed estesa ad altri tipi di farmaci.
In questo modo si potrebbe rimediare a una limitazione delle prescrizioni assente in molti altri Paesi e rendere sempre più efficiente il sistema sanitario italiano, riducendo le code d’attese degli ospedali e potenziando continuità assistenziale e aderenza terapeutica.
Si tratta di una previsione plausibile, poiché misure emergenziali come la dematerializzazione della ricetta hanno ricevuto ottimo feedback e una volta implementata l’architettura normativa e tecnologica sarebbe uno spreco fare un passo indietro.
Allo stesso modo, molte persone che si sono rivolte agli eCommerce per la farmacia per la prima volta durante la quarantena hanno avuto modo di apprezzare i vantaggi dei servizi offerti, orientando così le proprie preferenze verso il canale anche per il futuro.
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