Dopo una lunga gestazione iniziata nel 2018, Amazon ha ufficialmente aperto negli Stati Uniti il suo negozio virtuale di farmaci, Amazon Pharmacy.
L’operazione è stata avviata due anni fa con l’acquisizione di Pillpack, una società specializzata nel confezionamento di farmaci in dosaggi giornalieri e nella loro spedizione a domicilio.
Grazie all’aggiunta di questa farmacia online al suo impero, Jeff Bezos è riuscito gradualmente a espandersi nel settore del pharma, dapprima appoggiandosi all’attività di Pillpack (che è diventata ‘An Amazon Company’) e oggi distribuendo direttamente farmaci con obbligo di ricetta.
Amazon Pharmacy si rivolge sia ai cittadini, che possono acquistare sia in regime di rimborso che a pagamento, sia ai medici di famiglia, che possono inviare direttamente la ricetta al sito online in vece del loro assistito.
Invariati i punti forti di Amazon, ovvero la consegna a domicilio (più rapida per gli iscritti a Prime) e la possibilità di sconti anche consistenti (fino all’80% per i farmaci generici).
Il nuovo brand di Amazon al momento opera solo negli Stati Uniti, ben lontano dagli eCommerce per la farmacia italiani, ma anche ipotizzando un interesse nel Vecchio Continente, la normativa comunitaria renderebbe impossibile a Jeff Bezos applicare questo modello in Europa.
La vendita di farmaci online è infatti permessa solo a una farmacia o parafarmacia con presenza fisica sul territorio e tutte le attività devono fare riferimento a un farmacista regolarmente registrato al proprio ordine professionale: Amazon Pharmacy non potrebbe soddisfare questi requisiti.
Bisogna anche tenere conto che in Europa è autorizzata la vendita online dei soli farmaci da banco e senza obbligo di ricetta, il che si discosta dal modello di Amazon Pharmacy.
L’eCommerce per la farmacia è quindi tutelato contro la concorrenza dei colossi del retail digitale e la nascita di Amazon Pharmacy non va a compromettere la forte crescita che queste attività stanno vivendo in Italia.
Oltre ai fattori normativi, è bene puntualizzare che il modello sanitario statunitense si discosta sensibilmente da quello europeo, perciò eventuali comparazioni delle iniziative commerciali sui due mercati sono da contestualizzare.
In Europa c’è anche una maggiore sensibilità verso la professionalità del farmacista: un’eccessiva ‘commercializzazione’ di questa figura e l’equiparazione di farmaci a beni di consumo comuni come nel caso di Amazon Pharmacy potrebbero trovare riscontri negativi nel Vecchio Continente.
Ciò che invece preme evidenziare riguardo a questa notizia è che dimostra, ancora una volta, che il modello della farmacia si sta evolvendo sempre di più verso il digitale.
Il periodo di lancio di Amazon Pharmacy non è stato scelto a caso, poiché permette di rispondere con praticità e convenienza a una crescente attenzione verso il tema della salute in concomitanza del coronavirus e superare il modello della farmacia fisica.
Simili circostanze stanno spingendo anche l’eCommerce per la farmacia in Italia e nel resto dell’Europa, però rivolgendo una maggiore attenzione alla cura del rapporto tra farmacista e paziente, continuando a valorizzare questa relazione anche sul canale online, e al contempo potenziando il punto vendita fisico in un’ottica phygital.Unisciti alla trasformazione digitale della farmacia in Italia: prenota la demo con Farmakom e i vantaggi dell’eCommerce.