Il 2020 si chiude all’insegna di una forte crescita per il comparto dei farmaci generici: secondo un’indagine di Nomisma svolta tra le principali aziende del settore, il 58% di queste imprese ha registrato una crescita della domanda contro solo l’11% che invece ha l’ha vista calare.
Quantificando questa crescita, è stata del 30% per la metà delle aziende e compresa tra il 30% e il 50% per un produttore su cinque.
Di fronte a tassi di crescita di una simile portata verificatisi da un mese all’altro, solo il 40% delle imprese è riuscito a soddisfare pienamente alla domanda, il 53% solo parzialmente e il 7% non è stato all’altezza del surplus.
Per far fronte all’eccezionalità della situazione, il 40% dei produttori ha riorientato la produzione e il 20% ha integrato nuove soluzioni per potenziare la propria capacità produttiva complessiva.
Il vero record però è stato registrato a marzo 2020: nel corso di questo mese, infatti, c’è stata una crescita compresa tra il 128% e il 782% per gli ordini di vari farmaci generici a scopo anestetico, ansiolitico o antidolorifico, come midazolam, propofol, morfina, rocuronio e cisatracurio.
Indubbiamente questa crescita impressionante è legata al coronavirus, osservando sia la tipologia di farmaci che il periodo della loro richiesta.
Tuttavia, a prescindere dalla pandemia, la richiesta di farmaci generici non ha fatto che crescere in Italia negli ultimi anni.
Sempre Nomisma ha osservato nel suo Osservatorio che dal 2014 la produzione di farmaci generici è aumentata del 33%, contro il 29% di quelli a brevetto nello stesso periodo.
Il nostro Paese è anche il primo in Europa per numero di imprese dedicate a questa attività: sono 45, con un netto distacco dal secondo e dal terzo posto, rispettivamente della Francia con 30 aziende e della Germania con 21. La produzione di farmaci generici tedesca ci supera però per fatturato: 2,9 miliardi di euro con i 2,5 miliardi di euro italiani.
Uno dei dati più interessanti per il comparto dei farmaci generici riguarda le quote della spesa pubblica e di quella privata, pari rispettivamente a 12,2 e 8,8 miliardi di euro nel 2019.
Negli ultimi anni, il SSN sta spingendo per la riduzione della spesa sanitaria pubblica, mentre quella privata è in crescita: questi due trend potrebbero portare in pochi anni a un’equiparazione delle due cifre.
In questo contesto, la proposta di farmaci generici a costi minori trova sicuramente un terreno fertile, come dimostrano i dati: a fronte di una diminuzione del 60% degli acquisti di farmaci protetti, quelli generici hanno registrato una crescita a tre cifre, pari a +128% in valore e +149% in confezioni.
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