La farmacia digitale

La Corte UE fa prevalere le norme nazionali contro le pubblicità delle farmacie online estere

La Corte di Giustizia europea si è espressa sulla causa C-649/18 tra Shop-Apotheke, una web-pharmacy con sede in Olanda che però è presente anche in altri Paesi della Comunità Europea con versioni localizzate del proprio eCommerce, e l’Union Des Groupements de Pharmaciens d'Officine (UDGPO), l’associazione francese al servizio dei farmacisti e della sanità pubblica.

La sentenza ha chiarito due punti rilevanti riguardo agli eCommerce per la farmacia e per la parafarmacia:

  • se una farmacia online conduce attività di promozione di prodotti e offerte in un Paese, deve rispettare le norme di quella nazione anche se l’attività ha sede all’estero;
  • suddetti divieti, però, non sono applicabili nel caso specifico di pratiche promozionali collegate all’indicizzazione sui motori di ricerca del Paese in questione.

Questa sentenza è di particolare interesse per il mercato italiano perché Shop-Apotheke è presente nel nostro Paese con una piattaforma di eCommerce per la farmacia e perciò quanto successo in Francia potrebbe ripetersi anche da noi.

Per capire meglio le potenziali conseguenze di questa sentenza, ripercorriamo brevemente la storia della causa.

Il contenzioso, iniziato quattro anni fa, è stato innescato dalle massicce iniziative promozionali condotte da Shop-Apotheke in Francia attraverso la spedizione di volantini e messaggi di posta, e gli annunci a pagamento sui motori di ricerca francesi per promuovere sconti e offerte.

Questa iniziativa è in contrasto con le norme francesi riguardanti le attività promozionali che possono essere intraprese dal farmacista e quindi danneggia il decoro della professione: su queste basi, l’UDGPO avvia una causa contro Shop-Apotheke.

La difesa della farmacia online si poggia sulla non applicabilità delle norme francesi nei confronti di un’attività con sede in Olanda, tuttavia questo approccio non trova riscontro presso i giudici, che condannano Shop-Apotheke in primo grado.

La causa viene quindi rimessa alla Corte di Giustizia europea che conferma la sentenza originale: i divieti imposti dalla legislazione del Paese in cui viene condotta l’attività promozionale sono giudicati legittimi, a meno che non rendano impossibile effettuare pubblicità al di fuori della farmacia.

Sulla base della normativa francese, la Corte di Giustizia giudica che le modalità promozionali di Shop-Apotheke portano il pubblico ad assimilare i medicinali a beni di consumo ordinario e trasmettono un’immagine commerciale della figura del farmacista.

Tuttavia, la Corte di Giustizia europea ritiene legittime le forme di pubblicità a pagamento basate sull’indicizzazione sui motori di ricerca a prescindere dal Paese di destinazione.

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