L’epidemia di COVID-19 e il conseguente lockdown nei primi mesi del 2020 ha innescato un profondo cambiamento nelle abitudini degli italiani, che si è ripercosso anche sui comportamenti di acquisto.
Per quanto riguarda la farmacia si è potuta osservare una forte crescita del canale online, ma il consumo di farmaci è stato ugualmente influenzato dall’emergenza sanitaria?
Per rispondere a questa domanda l’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco) ha pubblicato il Rapporto sull’uso dei farmaci durante l’epidemia di COVID-19 sulla base di dati OsMed (Osservatorio Nazionale sull’Impiego dei Medicinali) con l’obiettivo di capire come il SSN e i cittadini hanno reagito per fronteggiare il virus.
Per questo motivo il rapporto si suddivide in tre sezioni, in base alle modalità di erogazione del farmaco: medicinali acquistati e dispensati dalle strutture del SSN, medicinali acquistati nelle farmacie e rimborsati dal SSN tramite ricetta, e medicinali a carico dei cittadini.
A livello ospedaliero è cresciuto sensibilmente l’impiego di antivirali, anche se non direttamente destinati al COVID-19 come quelli per l’HIV, anti-retrovirali, idrossiclorochina (antimalarico), azitromicina (antibiotico), inibitori interluchina 6, ossigeno, anestetici generali, sedativi e curari iniettivi; vari medicinali sono stati utilizzati a titoli differenti (sperimentazioni, off-label, uso compassionevole) riflettendo i progressi dell’epidemia, dei riscontri clinici e delle ricerche.
Le farmacie sono state un importante baluardo del SSN durante l’epidemia, grazie alla loro presenza capillare e alla possibilità di offrire sia i prodotti che la consulenza per fronteggiare la crisi sanitaria.
In primo luogo, hanno svolto un ruolo cruciale per l’aderenza terapeutica e la cura dei malati cronici: in congiunzione con l’introduzione dell’estensione della ricetta per le malattie in questione e più in generale della ricetta elettronica, è stato possibile mantenere stabile la vendita di questi farmaci durante il lockdown dopo un iniziale rallentamento a febbraio e quindi tutelare i cittadini più fragili.
È stato registrato così un incremento dei consumi rispetto al pre COVID-19 di anticoagulanti, antipsicotici, antidiabetici e antiaggreganti piastrinici: i picchi su antipsicotici e antidepressivi corrispondono con l’inizio del lockdown, per contrastare gli effetti psicologici legati alla quarantena e al diffondersi del virus.
La farmacia ha anche permesso di diffondere farmaci utilizzabili per il trattamento del COVID-19 e/o associati a studi sperimentali quali idrossiclorochina, colchicina, eparine e azitromicina.
Per quanto riguarda gli acquisti a titolo privato in farmacia, ritroviamo l’idrossiclorochina, affiancata da prodotti contenenti Vitamina C e Vitamina D, e ansiolitici per uso non parentale.
L’utilizzo di medicinali e integratori ricchi di queste vitamine è correlato alla diffusione di varie notizie, generalmente infondate, sulla loro efficacia contro il virus: dando il beneficio del dubbio, si può comunque considerare che la Vitamina C è nota per rafforzare il sistema immunitario, quindi parte di questi acquisti possono essere stati preventivi piuttosto che terapeutici.
Gli ansiolitici rientrano invece nella difesa psicologica dalle conseguenze del lockdown e similmente a quanto osservato con i prodotti venduti con obbligo di ricetta si osserva un loro picco a marzo.
Questi dati possono essere incrociati con quelli relativi dell’eCommerce per la farmacia.
I dati raccolti dalla rete di Farmakom evidenziano i prodotti più acquistati nel primo semestre del 2020: antistaminico Fexallegra, Enterogermina per la flora intestinale, crema anticellulite Somatoline, Nicorette Gomme per smettere di fumare, Madaus Agiolax Os, Dulcolax e Pursennid contro la stitichezza, Melatonina Zinco Selenio Pierpaoli e Novanight per dormire, Ezimega Plus per controllare i livelli di colesterolo, e integratori alimentari Enterelle Plus 24 e Pilorex.
Il lockdown ha dato una forte spinta all’eCommerce per la farmacia, che già prima stava vivendo una forte crescita affermandosi come un canale importante per potenziare la marginalità del farmacista.
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