Il consumo di integratori alimentari è un comportamento ormai radicato nelle abitudini degli italiani a prescindere da sesso, età, residenza, istruzione e disponibilità economica.
I dati dell’ultimo rapporto Censis sul tema indicano che nel 2019 erano 32 milioni i cittadini che li assumevano, di cui la metà in modo regolare (tutti i giorni o più volte a settimana).
Più recentemente, Integratori Italia, l'associazione di categoria facente parte di Confindustria e Unione Italiana Food, ha pubblicato i risultati di una ricerca volta a fare il punto della situazione sui consumi di integratori del 2020, con particolare attenzione a eventuali cambiamenti innescati dalla pandemia.
Secondo l’indagine, il 58% degli italiani utilizza gli integratori alimentari per proteggere o rafforzare il proprio stato di salute, con particolare riguardo al potenziamento delle difese immunitarie.
Gli integratori alimentari sono anche largamente impiegati come rimedi per problemi che influenzano negativamente sulla qualità della vita, come stress, ansia e insonnia; in base alla fonte del malessere, il comportamento di consumo può essere ricorrente od occasionale, come accade in concomitanza con il cambio di stagione e il conseguente Disordine Affettivo Stagionale.
Tuttavia, il consumatore è consapevole del ruolo degli integratori, cioè supportare corrette abitudini di vita e non sostituirsi a pratiche salutari.
L’88% del campione di riferimento utilizzava già gli integratori alimentari prima della pandemia, ma nel corso del 2020 è cresciuta la consapevolezza sul tema della salute, portando a un aumento della frequenza di consumo e delle aree oggetto di prevenzione.
Il restante 12% ha iniziato a usare gli integratori alimentari durante la pandemia in ottica di prevenzione di disturbi (39%) e potenziamento del sistema immunitario (38%).
In entrambi i casi, c’è la tendenza a estendere il proprio comportamento ad altri membri della famiglia o conviventi.
Chi assume integratori alimentari è anche un consumatore attento, che si informa attivamente leggendo etichette e ingredienti, e consultando siti e recensioni online.
In caso di dubbi, il farmacista è il principale punto di riferimento per orientare la decisione di acquisto, a cui si rivolge il 45% del campione; alternativamente si consultano i medici, generici (36%) e specialisti (21%). Ciò vale anche per l’acquisto online che viene comunque preceduto dal parere di un esperto.
In definitiva si è consolidata la figura di un consumatore di integratori alimentari responsabile e informato, che si impegna a tutelare la salute, sua e dei suoi affetti; tale interesse rende questa categoria di prodotto tra le più vendute sui diversi canali presidiati dal farmacista, che è il principale punto di riferimento consulenza e informazioni.
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