Con lo stato di emergenza e le limitazioni alla mobilità protratti per tutto il primo quadrimestre del 2021 e con ancora fattori di incertezza sugli altri otto mesi dell’anno, si susseguono analisi degli scenari economici del nostro Paese per perlomeno orientare nella giusta direzione le attività commerciali tutt’ora in crisi a causa della pandemia.
Queste riflessioni coinvolgono anche la farmacia, che da una parte è cresciuta sul canale online, dall’altra ha sofferto la riduzione del traffico nel punto vendita e variazioni nei comportamenti di acquisto e consumo di farmaci da parte dei cittadini.
Gli scenari sono in costante evoluzione, ma ci sono alcune tendenze che verosimilmente condizioneranno fortemente il mercato dei prossimi mesi e in alcuni casi anche quello sul medio/lungo periodo.
In primo luogo, questo periodo storico è caratterizzato da un’ampia discrepanza tra le imprese in base al settore di appartenenza, che genera contemporaneamente una curva di crescita e una di decrescita. Il risultato è la cosiddetta ‘curva a K’, che partendo dallo spartiacque dell’epidemia genera una ripresa in alcuni ambiti (retail e tecnologia soprattutto) e un ulteriore aggravamento in altri (primariamente turismo, intrattenimento e ristorazione).
Pur essendo sul lato più favorevole della curva a K, la farmacia deve prendere atto della maggiore differenziazione dei bisogni e della capacità di acquisto che è diretta conseguenza di questa forbice economica.
È quindi necessario prestare ancora di più attenzione ai trend di mercato e intervenire sulle politiche di prezzo, non per forza al ribasso, ma in ottica di una maggiore price sensitivity capace di soddisfare i bisogni di questo nuovo pubblico senza ridurre marginalità e valore intrinseco del prodotto.
Direttamente connesso a questo punto c’è la revisione di categorizzazione, esposizione e assortimento dei prodotti. Le variazioni del paniere degli acquisti non devono cogliere impreparato il farmacista, che deve invece usare i dati di vendita di questi mesi per fare previsioni verosimili per migliorare l’offerta sugli scaffali.
Il punto di partenza è la definizione di ruoli e obiettivi dei diversi prodotti, a cui deve seguire l’adeguamento dei criteri di segmentazione e dei modelli di esposizione; dove opportuno ciò porta all’eliminazione di ridondanze dell’offerta, senza però sacrificarne la varietà e l’ampiezza che rimangono prioritarie per il farmacista.
A ciò deve seguire una chiarezza espositiva per massimizzare l’efficienza dell’offerta in un ambito temporale di permanenza in farmacia e parafarmacia limitato dalle esigenze di distanziamento, permettendo così a chi sa cosa vuole di ottenerlo subito.
Altro aspetto cruciale riguarda la mobilità: da una parte la permanenza del sistema a colori delle regioni implica variazioni settimanali difficili da prevedere, al cui interno si inseriscono altre variazioni come le vaccinazioni, che determinano un periodo di assenza di spostamenti seguito da una ripresa, e la percentuale di adesione allo smart working delle attività lavorative presenti nella propria area geografica.
Queste variazioni si collegano al tema dell’assortimento, ma anche alla digitalizzazione dell’offerta tramite eCommerce, servizi di delivery e applicazioni per la farmacia per raggiungere quei clienti che non riescono più a venire nel punto vendita fisico.
L’ultimo aspetto da prendere in considerazione non è collegato alla pandemia, ma la sua concomitanza con questo periodo di revisione dei modelli di business è quanto mai conveniente: il ricambio generazionale.
I millennials stanno acquisendo più peso sullo scenario economico e con essi cambia la visione del mondo, le aspettative e l’attitudine tecnologica, a cui tutto il mercato deve adeguarsi.
Per far fronte a questi cambiamenti e trasformare sfide in opportunità di crescita, il farmacista ha bisogno di un partner fidato: Farmakom mette a disposizione un’ampia gamma di soluzioni che supportano farmacie e parafarmacie nella loro trasformazione digitale.