La professione del farmacista è in continua evoluzione: alla trasformazione digitale e al rafforzamento dei servizi si sono affiancati i cambiamenti imposti dal coronavirus e l’accelerazione della digitalizzazione della sanità.
In questo momento storico in cui il farmacista è uno dei punti focali del futuro del nostro Paese, la Fofi (Federazione ordini farmacisti italiani) ha presentato nel corso degli Stati Generali un pacchetto di dodici proposte per riformare profondamente il mondo della farmacia.
Preso atto di come l’emergenza coronavirus non abbia fatto altro che confermare la necessità della deospedalizzazione in favore di un modello capillare e di prossimità, è necessario continuare a valorizzare la professionalità del farmacista per prendere in carico il paziente in modo più efficace.
Nello specifico i dodici punti di Fofi, presentati dal suo presidente Andrea Mandelli, propongono:
- La ripresa della sperimentazione della farmacia dei servizi, interrotta nel corso della pandemia, per aumentare il valore offerto dal farmacista e intensificare il contatto tra il Sistema Sanitario e i cittadini, sfruttando la capillarità e l’assetto tecnologico dei punti vendita;
- L’impiego del farmacista per l’educazione, l’informazione e l’assistenza dei pazienti cronici e per il monitoraggio dell’aderenza terapeutica;
- Come conseguenza della gestione della cronicità, il superamento della dicotomia tra la distribuzione diretta e quella per conto, per facilitare l’accesso a determinati farmaci senza che il paziente debba per forza rivolgersi agli ospedali, riservando queste strutture per gli acuti;
- Sempre per potenziare l’assistenza sanitaria di prossimità, la revisione costante dei Pht, la distribuzione di farmaci innovativi anche presso le farmacie e l’introduzione di un nuovo sistema di remunerazione;
- Il potenziamento dell’accesso ai dati del paziente da parte del farmacista tramite il sistema FSE e il dossier farmaceutico;
- L’istituzione del farmacista di dipartimento ospedaliero e il potenziamento dell’attività di corsia, allo scopo di ridurre gli errori nella somministrazione di farmaci ai pazienti;
- L’istituzione di siti permanenti per la vaccinazione all’interno della farmacia, se presenti spazi idonei, riducendo i tempi di somministrazione, aumentando la copertura e raggiungendo anche le aree più periferiche o rurali;
- La revisione della Convenzione Nazionale Farmaceutica, originariamente stipulata nel 1998, per incorporare l’evoluzione che il farmacista ha vissuto in questi ultimi 20 anni e implementare così l’erogazione dei servizi e mobilitare i fondi necessaria a realizzare il progetto;
- La riapertura delle discussioni sul rinnovo del Contratto Collettivo, a seguito della revisione della Convenzione Farmaceutica;
- L’equiparazione del trattamento economico dei farmacisti specializzandi a quello dei medici specializzandi;
- L’aggiornamento del percorso di studi per il farmacista, per adeguarlo alle nuove competenze e ai nuovi scenari legati all’esercizio della professione;
- Come conseguenza del rinnovo del corso di studi, l’apertura di nuovi sbocchi professionali per il farmacista, come laboratori privati, strutture per il trattamento della tossicodipendenza e case di cura private.
Si tratta quindi di un programma articolato per la rivoluzione del SSN che parte dal farmacista, una figura professionale che continua a evolversi per rispondere alla domanda di un mercato e di una società sempre più complessi.
Un cambiamento che coinvolge anche l’implementazione di nuove tecnologie e canali di vendita, come l’eCommerce per la farmacia per raggiungere un pubblico nazionale, creare nuove opportunità di vendita e assicurarsi un posto sul mercato di domani.
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