La diffusione delle varianti del coronavirus e i problemi di distribuzione del vaccino stanno rendendo sempre più difficile la tanto auspicata ripresa del 2021.
Certamente, a un anno di distanza dall’inizio dell’emergenza sanitaria, cittadini e imprese sono maggiormente preparati e consapevoli, ma ciò non toglie che tutti sperassero in un allentamento delle limitazioni alla mobilità.
La farmacia è sicuramente una di quelle attività che ha meno accusato il colpo, avendo avuto la possibilità di rimanere sempre aperta durante la pandemia; in aggiunta, i farmacisti che hanno presidiato il canale online con l’eCommerce hanno potuto godere di importanti momenti di crescita, in particolare nel primo quadrimestre 2020 in cui hanno raggiunto anche incrementi del 220%.
Tuttavia, proprio perché sono rimaste sempre aperte, le farmacie tradizionali hanno dovuto affrontare altri tipi di difficoltà.
Il timore di essere contagiati ha portato i cittadini a limitare gli spostamenti, anche quando regolarmente consentiti come nel caso dell’approvvigionamento di farmaci: ciò ha quindi portato al già citato impiego del canale online e alla preferenza verso la farmacia più vicina o la parafarmacia dentro il supermercato.
Dati alla mano, la diminuzione del traffico è evidente: nelle prime sei settimane dell’anno, Iqvia registra un calo del 6,5% nel fatturato e del 7,2% nei volumi rispetto allo stesso periodo del 2020, rivelando così una minore tendenza al recarsi in farmacia acuita dalla netta diminuzione delle malattie di stagione.
Di fronte a queste difficoltà, la farmacia tradizionale non deve semplicemente resistere in attesa di tempi migliori, deve evolversi e adattarsi a un mercato che potrebbe ormai essere diventato il ‘new normal’.
L’eCommerce farmacia è sicuramente una valida opzione per recuperare la marginalità perduta raggiungendo un pubblico nazionale, ma il punto vendita fisico deve essere ugualmente valorizzato per generare nuove opportunità locali e ottimizzare così il presidio tanto dell’offline quando dell’online.
In questo momento, la farmacia tradizionale deve lavorare su diversi aspetti.
In primo luogo, la differenziazione: di fronte a cittadini esitanti a muoversi più di quanto strettamente necessario, il farmacista deve offrire qualcosa che le altre farmacie non hanno.
In questa direzione ci si sta muovendo in termine di prestazioni e servizi: analisi e test normalmente effettuati in strutture ospedaliere vengono spostati sulla farmacia, mentre il farmacista deve allargare la sua offerta in termini di servizi, come consegna a domicilio e click&collect.
In secondo luogo, serve comunicazione o altrimenti come può il cliente essere a conoscenza dell’offerta esclusiva della farmacia? I canali più efficaci per raggiungere questo obiettivo sono quelli social, gestendo le pagine e investendo in campagne per trovare nuovi clienti. Se invece ci si rivolge al proprio pubblico già fidelizzato, newsletter e WhatsApp sono strumenti molto efficaci per informarlo delle novità.
Per concretizzare queste due strategie, però, il supporto digitale è imprescindibile.
Software e applicazioni permettono di gestire ordini e prenotazioni con più efficienza e rapidità, mentre il know how di consulenti esperti in social media marketing permette di costruire una strategia di comunicazione sui social massimizzando la visibilità ottenuta.
Un’applicazione per la farmacia, inoltre, permette di facilitare la prenotazione (da parte del paziente) e la gestione (da parte del farmacista) dei servizi e di tenere sempre aggiornato il cliente sulle novità.
Da oltre quattro anni, Farmakom supporta la trasformazione digitale della farmacia con un’ampia gamma di servizi e soluzioni: scopri di più contattandoci.