La farmacia digitale

Come aprire una farmacia in Italia

Aprire una farmacia in Italia significa affacciarsi su un mercato in costante crescita e ricco di opportunità: vediamo qual è l’iter e i costi associati.

Iter e autorizzazioni in Italia

L’apertura di una farmacia in Italia parte dalla formazione: solo a un laureato in Farmacia o in Chimica e tecnologie farmaceutiche viene concesso l’avvio di questo tipo di attività.

Il titolo di studio, tuttavia, non basta, poiché il soggetto deve essere anche registrato all’albo professionale e questo implica il superamento dell’esame di stato per l’abilitazione.

Per aprire una farmacia si deve costituire una società che può essere individuale, in nome collettivo o cooperativa a responsabilità limitata; i soci possono essere persone fisiche o società di capitali.

È opportuno menzionare che la normativa vigente prevede un altro caso, in cui la titolarità della farmacia è di una società di capitali e il farmacista è solo il direttore responsabile dell’attività, senza per forza essere socio.

Lo statuto della società (ed eventuali sue variazioni) va comunicato alla Fofi (Federazione degli ordini dei farmacisti italiani), all’assessore della Sanità della Regione, all’ordine provinciale dei farmacisti e all’Asl di riferimento entro 60 giorni dall’autorizzazione alla gestione della farmacia.

È anche necessario partecipare a un concorso pubblico per ottenere una licenza per aprire una farmacia; alternativamente, è possibile acquisirla comprando un’attività già avviata oppure ricevendo la titolarità dal coniuge o per eredità.

Serve inoltre possedere un codice di tracciabilità del farmaco, ottenibile facendo richiesta telematica al Ministero della Salute compilando l’apposito modulo disponibile online e inviandolo via PEC all’indirizzo indicato nella documentazione, assieme a:

  • una copia del documento d’identità del rappresentante legale:
  • una copia della documentazione attestante l'idoneità igienico-sanitaria dei locali rilasciata dall'Asl o altro documento utile ad evidenziare l'avvio dell'autorizzazione.

Infine, è necessario iscriversi alla Camera di Commercio attraverso il Registro delle Imprese e ottenere l’autorizzazione alla vendita:

  • Di farmaci, facendo richiesta all’Asl di riferimento;
  • Di parafarmaci, inviando la SCIA al SUAP.

Costi

L’iter burocratico da seguire per aprire una farmacia presenta dei costi, che vanno ad aggiungersi a quelli che il farmacista dovrà sostenere per ristrutturazione del locale, arredo, acquisto prodotti e attrezzature, gestione dell’attività e personale.

Il costo maggiore per aprire una farmacia è quello della licenza e varia in funzione della posizione della sede: chi riesce ad aggiudicarsi un’attività nel centro di una grande città oppure in luoghi ad altro traffico avrà più opportunità commerciali e ciò fa levitare il costo della licenza; al contrario, una locazione in un piccolo paese sarà più accessibile economicamente, a fronte di un bacino di utenti inferiore.

Il costo di una licenza in media si attesta sui 300mila euro, ma per sedi particolarmente ambite la cifra può superare il milione di euro.

Anche i costi per la costituzione della società variano a seconda della forma scelta: a titolo indicativo, chi sceglie la forma individuale dovrà preventivare circa 400 euro, mentre per Snc e cooperative la cifra si aggira attorno ai 2mila euro.

Anche per l’iscrizione alla Camera di Commercio, il costo dipende dalla forma societaria, con una forbice che va da 40 a 180 euro.

È anche necessario versare una tassa annuale:

  • di 100 euro per le imprese individuali;
  • di 200 euro per le società che nell’anno precedente hanno fatturato meno di 100mila euro;
  • un’aliquota sul fatturato per le società che nell’anno precedente hanno fatturato più di 100mila euro, la cui entità è determinata dal fatturato stesso.

 

I costi della SCIA, invece, rientrano in un range compreso tra 40 a 400 euro.

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